Geopolitica


Enrico Maiorino

Geopolitica ed etnoecologia. Tentativi iniziali di dialoghi interdisciplinari

La comune esigenza delle scienze di stabilire legami profondi fra di loro si rafforza nel caso della nuova geopolitica. E' perfettamente inerente alle caratteristiche strutturali della geopolitica il dialogo interscientifico. In quest'ambito congiunturale si pone in evidenza,naturalmente, la problematica politico-sociale, vista come scelta obbligata, delineata la quale si risolve nella elaborazione analitica geografica. Nello svilupparsi della dialettica metodologica della geopolitica, in modo particolare nell'ultima parte del XX° Secolo, concretizzatasi nel progressivo abbandono del metodo materialistico-derivativo, si passa,quindi,ad una maggiore disponibilità allo scambio con numerose discipline sia umanistiche sia scientifiche. Parallelo a questo fenomeno di dialettica geopolitica si sviluppa la critica per la fondazione di una nuova etnologia. Questa deve privilegiare, in modo particolare e del tutto coerente al suo impianto metodologico, un rapporto intenso e fecondo con le problematiche ecologiche.  

Si deve, paragone molto rischioso data la sua complessità, aggiungere che queste dialettiche etnologiche hanno percorso lo stesso sentiero, le stesse riflessioni , di quello percorso dalla geopolitica contemporanea! Oltre alla simile impostazione dialettico-metodologica si pone il problema della possibilità di una sempre maggiore collaborazione tra le due discipline.Delineare una sintesi di quanto affermato è una difficile impresa, troppo complessa ed ampia è l'argomentazione, ma si può ricorrere alla guida analitica della nuova e vera scuola di etnologia "Oceanistica".Questa è composta da studiosi di Etnologia ed Antropologia di diversa provenienza, australiana,neozelandese e francese, e di diverso orientamento di studi. Nel campo dell'etnoecologia  gli studi di Peter Dwyer, di Ralph Bulmer  e Brent Berlin sono ormai considerati dei veri e propri classici" per le metodologie usate ed i nuovi aspetti tematici raggiunti. Si uniscono a questi, in una logica sequela, i lavori e le ricerche sul campo di ricercatori come :Cecilia Quesada e Claudine Friedberg. Per delineare il complesso rapporto di somiglianza tra la geopolitica contemporanea e  la nuova etnoecologia ci si può servire dell'importante studio della professoressa Florence Brunois :"Comment apprendre à dialoguer avec les "natures" papoues:aperçu de la contribution scientifique de Peter Dwyer". Journal de la Sociètè des Ocèanistes année 2005.: »Il faut de l'endurance pour suivre la trajectoire de Peter Dwyer : il marche comme un homme de la forèt ,c'est -à-dire comme un homme  engagé.Ainsi,sans répits de 1972 à 1996,il arpenta les montagnes anthropogéniques des Hautes Terres de la Papouasie à plus de 2000 m d'altitude, puis la foret des Piedmonts de l'est du mont Bosavi et, finalement, la foret des Basses Terres de la région du Strickland à moins de 80 m au dessus du niveau de la mer ! Son parcours scientifique s'assimile à une véritable traversée du continent papou. Cependant, elle ne procède pas d'un hasard géographique. l'axe emprunté, qui le mène à vivre  effectivament auprès de quatre sociétés distinctes, les Rofaifo Siane, les Etolo, les Bedamuni et les Kubo, est bien sùr celui des variations de l'altitude. En effet, en déclinant des configurations nettement variées de la biodiversitè , l'axe altitudinale offrait à Peter Dwyer autant de contextes environnementaux differents pour étudier l'expérience de l'écologie des autres, pour comparer la diversité des dialogues ques les hommes sont susceptibles de nouer avec ler milieu. » . Nella descrizione entusiastica  del lavoro del Prof Peter Dwyer la Professoressa Brunois  sintetizza la nuova metodologia geopolitica e la sua unità metodologica con la nuova etnoecologia ; riassumendo: lavoro sul campo comune a tutte le discipline, in modo particolare nella geopolitica , il contesto analitico deduttivo degli spazi da esaminare. Inoltre, il ricercare la trans-culturalità dei soggetti agenti studiati:popolazioni, stati, questi nel loro rapporto dialettico e con lo spazio. Strettamente legato a queste impostazioni metodologiche si trova l'aspetto di vera e propria "rottura epistemologica", simile nelle due discipline, della conoscenza dello strutturarsi dell'universo mentale del soggetto "altro" studiato. L'organizzazione del pensiero "ecologico" e di quello "geopolitica" si differenziano soggettivamente e non oggettivamente tra le diverse culture e sub-culture. Florance Brunois riassume il concetto nell'espressione: A' chaque sociétè ses animaux. Nel lavoro citato in precedenza si precisa:" Enfin ,elle empruntera l'axe analytique opposé à celui usuellement utilisé par les ethnobiologistes anglosaxons. En effet, à la différence de ces derniers qui dèbutent leur analyse à partir des rangs taxonomiques supérieurs pour progressivement atteindre les catégories de plus bas niveaux, son point de départ sera celui des espèces locale ou «  specièmes » (Bulmer,1974) pour atteindre progressivement les niveaux plus inclusifs. Les résultats de cette approche inversée, dissociant volontairement les questions relevant de la perception de celles relevant de la cognition (en n'opposant aucun a priori), seront éloquents. ».