Geopolitica
Enrico Maiorino
Il concetto del “rischio”e quello, molto più esteso e complesso, della “catastrofe” si pongono come “asse privilegiato” della riflessione e della dialettica metodologica della geopolitica. Il gigantesco effetto” mediatico” che accompagna ,pure su scala planetaria, ogni catastrofe naturale o tecnologica proietta la stessa catastrofe nel dibattito di tutte le scienze sociali. Nel contesto della ricerca geopolitica i primi nove anni del XXI° secolo sono estremamente caratterizzati sui rischi e gli sviluppi del cambiamento climatico. La totalità degli attori in geopolitica vengono analizzati e discussi in base alla loro situazione funzionale relativa ai fenomeni climatici. I soggetti attori siano essi stati o masse continentali ed altro ancora , in relativa e problematica unione con i cambiamenti climatici, racchiudono dialetticamente ogni teoria geopolitica e/o sociologica contemporanee. Deve essere rilevato,però, che questo dibattito si è ormai delineato, in gran parte a ragione, come uno specifico aspetto della discussione sulle catastrofi e rischio naturale e sociale. Da ciò, una gran parte dei nuovi studi, non solo di geopolitica ma che vanno dalla politica all’economia ed all’insieme delle scienze naturali, viene ,così, a svilupparsi su specifici punti logici. 1) Forte attenzione all’inizio temporale della crisi e conseguente l’intensità del grado delle “risposte” pratiche che il soggetto deve mettere in atto. Scelta dei mezzi e dei metodi di salvezza e di risposta immediata.Lo Stato, esempio astratto, che forze ha per contrastare la nuova situazione catastrofica? 2) L’evidenziare il rapporto esistente tra una situazione di status quo iniziale e l’Evento catastrofico ed i suoi rischi correlati. Rapporto che inevitabilmente diviene fortemente descrittivo della situazione iniziale e limitativo del rischio nel presente. Il tempo futuro,in queste analisi, si trasforma in un contenitore di ogni possibile rischio, il sociale ed il naturale come evento del rischio futuro. 3) Legato strettamente al precedente, il terzo punto presenta la linea tendenziale di sviluppo di prevenzioni future. La prova di resistenza e di stabilità di un sistema sociale e politico viene data dalla futura catastrofe. Questa diviene, quindi, un fenomeno in se stessa diversa e distante da ogni cultura umana, delineata come evento autonomo e non mediabile umanamente se non nel rischio insito nell’accettazione del suo sviluppo temporale. Sorge la problematica, quindi, per il ricercatore geopolitica di ridefinizione della sua metodologia di ricerca. Scrivono a questo proposito i ricercatori dell’ “Association pour la Recherche sur les Catastrophes et les Risques en Antropologie ACRA di Marsiglia
Dalla lunga citazione si può delineare una diversa metodologia per l’analisi geopolitica del rischio. Come principale modello teorico si deve ricorrere ai lavori della Professoressa Cecile Quesada, specialista nello studio antropologico-geografico delle catastrofi. Una sintesi dialettica degli importantissimi lavori della Professoressa Quesada sarà sviluppata in seguito