Religione e Democrazia


Ciro Galisi

Newman

Il viaggio apostolico del papa Benedetto XVI nel Regno Unito (16-19 sett. 2010) si concluse con la beatificazione  a Birmingham del cardinale John Henry Newman (1801-1890).

Letterato, filosofo, teologo, pedagogo - affiancato da Chesterton ai più grandi convertiti della Storia della Chiesa, quali san Paolo, sant'Agostino, per il suo passaggio dalla  Chiesa anglicana, che amò  sempre e servì con dedizione, alla Chiesa cattolica - questo Dottore della Chiesa, anche se non ancora proclamato tale, è  sconosciuto al grande pubblico pur avendo ormai a disposizione una vasta produzione editoriale che lo riguarda.

La sua vita fu interamente spesa alla ricerca della Verità seguendo la  sua  coscienza, considerata la  voce di Dio che risuona nel cuore dell'uomo e non contrapponendo mai fede e ragione:sulla sua tomba si legge questo epitaffio : Ex umbri et imaginibus in veritatem (Dall'ombra e dai simboli alla verità).

Pur essendo uno degli uomini culturalmente più brillanti del XIX secolo fu  incompreso anche da molti cattolici suoi contemporanei, ma non dal papa Pio IX che lo volle consultore al Concilio Vaticano I, invito però non raccolto proprio  per obbedire alla coscienza che lo portava ad essere d'accordo sull'infallibilità del Papa, ma che gli faceva ritenere  non fosse il caso di affermarlo.

La sua gigantesca personalità ha influenzato profondamente la storia della Chiesa contribuendo ad un suo rinnovamento, tanto che alcuni definirono  il Concilio Vaticano II  il Concilio di Newman! (Si consideri, ad esempio,  il suo auspicio di coinvolgere i laici nella vita della Chiesa).

Sacerdote nel 1824 della chiesa anglicana, fondò il movimento di Oxford, un movimento evangelico all'interno della Chiesa di Stato anglicana per renderla una fondazione divina indipendente dallo Stato,  per opporsi alla cosiddetta "chiesa larga" favorevole a posizioni illuministiche e razionaliste e per promuovere il rinnovamento del clero e dei fedeli attraverso il recupero dei primi tempi del cristianesimo. Con la teoria della "via media" cercò  poi si superare  gli eccessi dottrinali del luteranesimo e del cattolicesimo romano.

Studiò a fondo i Padri della Chiesa e difese strenuamente il principio dogmatico che lo avvicinava alle posizioni cattoliche.

Nel 1845  si ha, a conclusione di un lungo percorso di ricerche, riflessioni e superamento di difficoltà, prima delle quali il culto reso dalla Chiesa di Roma a Maria, la conversione al cattolicesimo convicendosi che la "la Chiesa cattolica era formalmente dalla parte della ragione".

Ordinato sacerdote cattolico, affascinato da san Filippo Neri,  fondò a Edgbaston la Congregazione dell'Oratorio.

La sua produzione letteraria, grazie anche alla sua lunga vita, è impressionante e copre molti aspetti del Credo cristiano.

Nella sua vita di credente, di studioso e di sacerdote ha sempre riservato un posto importante alla Vergine Maria (nell'Apologia pro vita sua, una brillante autodifesa delle proprie scelte umane e religiose, confessa anche di avere avuto una vera devozione alla Beata Vergine, "nel cui collegio abitavo, al cui altare servivo, la cui Immacolata Concezione avevo esaltato nelle mie prediche") pur dichiarando che le devozioni a lei riservate  furono la sua grande crux nei confronti del cattolicesimo, dal momento che la sua formazione anglicana gli suggeriva come punto fermo l'incontro diretto e immediato dell'anima con Dio. 

Concentrandosi sull'evento centrale del cristianesimo, l'incarnazione di Cristo, fu portato ad approfondire il mistero di Maria che ebbe una parte determinante in quell'evento. E la prima implicazione non poteva essere che la maternità divina di Maria su cui fondò la devozione verso di lei.  D'altra parte col titolo di "Madre di Dio" ha distrutto  le eresie cristologiche in tutto il mondo. Ma la Vergine si distingue dalle altre madri perché suo figlio non è come gli altri figli: egli è Dio. Ne deriva che la sua maternità deve possedere prerogative altissime e straordinarie, prima fra tutte la verginità.

Altra prerogativa fu la santità assoluta necessaria per svolgere l'altissima missione di Madre di Dio, santità assoluta che voleva dire Immacolata Concezione. Si noti che questi concetti venivano espressi da un anglicano ad Oxford vent'anni prima della proclamazione del dogma!

L'Immacolata Concezione e la maternità divina portano a ritenere che Maria fu Assunta in cielo anima e corpo dopo la sua morte, morte che per lei non fu  un effetto del peccato, ma solamente un fatto dovuto a puro amore.

Per il grande teologo Maria, dunque, non poteva non essere immacolata come Eva quando uscì dalle mani del creatore! La dottrina della seconda Eva, derivata dai Padri della Chiesa, fu il nucleo centrale della sua mariologia.

Dalla dottrina dell'esistenza  di una Chiesa visibile con sacramenti e riti, canale della grazia invisibile il Newman  derivò il mistero della comunione dei santi che conduce alla fede del potere di intercessione di Maria e  quindi alla possibilità di invocarla. Egli distingue in proposito tra fede o dottrina, adesione alle verità rivelate, e devozione, onori resi agli oggetti della fede e loro relativa manifestazione . E questa devozione non eclissa  la maestà di Dio.  Egli, d'altra parte, leggendo un volume di prediche di sant'Alfonso Maria de' Liguori, poté constatare che pur esaltando Maria il centro della sua spiritualità restava sempre il Redentore a cui aveva intitolato la congregazione, così come  gli altri grandi servi di Dio furono i più grandi devoti di Maria, e confidarono maggiormente nella sua intercessione.

La sua esperienza gli fece osservare anche che se si dava uno sguardo all'Europa si trovava "che hanno smesso di adorare il Divin Figlio, per passare ad un banale umanesimo, non i popoli che si sono distinti per la devozione, ma proprio quelli che hanno rifiutato tale devozione. Si è estinto lo zelo per la gloria del Figlio là dove questo non era più congiunto all'ardore per l'esaltazione della Madre".

Il problema dello sviluppo del dogma, a cui si dedicò nel 1843, lo portò a considerare che anche  in campo mariologico  la Chiesa primitiva possedeva la rivelazione in germe e che si era   sviluppato nelle sue conseguenze logiche. Ne derivava che i nuovi dogmi che si rimproveravano alla Chiesa di Roma non erano corruzione ma autentici sviluppi della verità primitiva.

Riassumendo si può affermare che il  cardinale Newman   ha espresso nei suoi principali scritti (Lettera a Pusey, vari Sermoni, Meditazioni sulle Litanie come guida al mese di maggio) una dottrina mariologica  completa e  coerente,  tutta basata sulla Sacra Scrittura e seguendo l'insegnamento dei Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente.

I principi poi dello sviluppo del dogma e della distinzione tra fede e devozione sono di grande rilevanza in campo ecumenico perché possono costituire un notevole sviluppo per riportare i fratelli separati alla vera Chiesa. (*)

Vorrei concludere riportando quanto ha detto il Papa nell'Angelus a Birmingam il 19 settembre su questo suo "maestro" considerato tra i più importanti  personaggi della storia della Chiesa:  "Quando il Beato John Henry Newman venne a vivere a Birmingham, diede il nome di "Maryvale" (Valle di Maria) alla sua prima casa. L'Oratorio da lui fondato è dedicato all'Immacolata Concezione della Beata Vergine. E l'Università Cattolica dell'Irlanda venne da lui posta sotto la protezione di Maria, Sedes sapientiae. In moltissimi modi egli visse il proprio ministero sacerdotale in spirito di devozione filiale alla Madre di Dio. Meditando sul ruolo di Maria nel dispiegarsi del piano di Dio per la nostra salvezza, giunse ad esclamare: "Chi può valutare la santità e la perfezione di lei, che fu scelta per essere la Madre di Cristo? Quali avrebbero dovuto essere i suoi doni, lei che fu scelta per essere l'unica familiare terrena del Figlio di Dio, l'unica che egli fu obbligato per natura a riverire e alla quale rivolgersi; l'unica incaricata di guidarlo ed educarlo, di istruirlo giorno dopo giorno, mentre cresceva in sapienza e grandezza?". E' sulla base di questi doni abbondanti di grazia che noi l'onoriamo, ed è sulla base del suo intimo legame con il suo Figlio divino che noi in maniera naturale ricerchiamo la sua intercessione per le nostre necessità e quelle del mondo intero".