Attualitą


Lucio Avagliano

Cambiare il nome del Partito Democratico?

 

 

 

           E’ la proposta lanciata da uno stretto collaboratore di Matteo Renzi Dario Nardella intervistato da Aldo Cazzulo (Corriere della Sera del 19 febbraio u.s.), nell’ambito di una ampia critica del modo di fare politica nel secolo scorso.

          Ho già sottolineato le ambiguità iniziali dell’operazione Parisi-Prodi (cfr. La rinuncia di Prodi) trasportata in Italia. Al di là delle buone intenzioni e del presunto richiamo alle tradizioni di sinistra dei democratici americani, l’errore principale è stato quello di aver accettato i difetti della partitocrazia italiana, inglobandoli invece che combatterli, limitandosi all’esaltazione delle primarie cha accanto ad effetti positivi non danno prove di garanzia veramente democratiche, poiché legate alle decisioni di minoranze che vanno al voto, e trascurando decisioni fondamentali per il processo democratico, come ad esempio il riconoscimento giuridico dei partiti, già proposto da don Sturzo e mai adottato, che avrebbe potuto dare esiti positivi al di là delle controindicazioni di cui sopra.